Il Respiro in riva al mare… d’inverno!

Per me il Mare è un continuo miracolo. I pesci che nuotano – le rocce – il moto delle onde – le navi, con gli uomini a bordo. Che miracoli più sorprendenti ci possono essere?” (Walt Whitman)

Introduzione

Nel corso dei millenni, tutti i poeti e artisti hanno celebrato la divinità della natura umana e il miracolo della vita: un miracolo (dal latino «miraculum», cosa meravigliosa), in teologia è un evento straordinario, al di sopra delle leggi naturali, che si considera operato da Dio.

Nella disciplina dello Yoga è possibile vivere eventi straordinari tutti i giorni e in ogni istante della propria esistenza: per raggiungere questo stato gli elementi fondamentali sono la connessione e la fiducia.

Uno degli strumenti più importanti per raggiungere la connessione – con se stessi e con il Tutto – è il Respiro. Tutti noi sappiamo che “respirare” è l’atto che ci tiene in vita, mentre solo alcuni di noi hanno la consapevolezza del proprio respiro e di quanto la qualità dello stesso sia  l’immagine di come siamo in un determinato momento. Nella disciplina dello Yoga, si dà grande spazio allo studio delle tecniche di respirazione e alla modalità con cui è possibile gestire e espandere il respiro, tanto che si parla di “Pranayama” termine formato da Prana (fiato, respiro, vita, energia, forza) e da Ayama (lunghezza, controllo, espansione). Il suo significato è quindi di controllo ed estensione del respiro. Tale controllo si attua durante quattro fasi:

  • inspirazione (puraka)
  • pausa respiratoria dopo l’inspirazione (antara kumbhaka)
  • espirazione (rechaka)
  • pausa respiratoria dopo l’espirazione (bahya kumbhaka)

La pratica del Pranayama rafforza il sistema respiratorio, calma il sistema nervoso, la mente si libera e diventa un mezzo controllare i sensi, e predisporsi per Dhyāna (meditazione). Dunque, respirare non serve solo a portare ossigeno, espellere anidride carbonica, eliminare rifiuti, pompare il sangue nei tessuti di tutto il corpo! In moti testi della tradizione yogica, la durata della vita umana si misura in base al numero più o meno fisso di respirazioni che ognuno di noi ha a propria disposizione, e la lunghezza della vita dipende dal ritmo del respiro. Quanto più la respirazione è profonda, lenta, facile, più lunga è la vita.

Inoltre tutti noi abbiamo provato una sensazione di benessere quando ci allontaniamo dal caos cittadino e ci rechiamo in mezzo alla Natura: immergersi in luoghi incontaminati, in ascolto dei suoni prodotti dagli elementi, dall’acqua, dal vento e dagli animali, induce quasi istantaneamente  uno stato di rilassamento che portiamo con noi anche una volta ritornati a casa.

Ma come riuscire a coniugare gli effetti benefici della Respirazione e della Natura?

Semplice: respirando in ambienti naturali!

Respirare in riva al Mare d’inverno

Recentemente sono stati pubblicati numerosi articoli in cui si spiegano gli effetti benefici del contatto con il Mare, anche di inverno.

Tra i principali si elencano i seguenti:

  • il colore blu aiuta gli occhi a rilassarsi in quanto il blu induce calma, riflessione e armonia secondo le conoscenze della cromoterapia;
  • le onde producono ioni negativi che contribuiscono al bilancio del nostro corpo in termini di campo elettromagnetico;
  • l’assorbimento degli oligoelementi presenti nell’acqua contribuisce a rafforzare il sistema immunitario;
  • passeggiare in riva al mare coadiuva la circolazione sanguigna, allevia lo stress e induce calma e lucidità mentale.

E’ possibile dunque associare il momento di relax che ci concediamo facendo una passeggiata in riva al mare, con una semplice tecnica di respirazione di seguito illustrata.

Preliminarmente è opportuno riscaldare il corpo eseguendo semplici esercizi di allungamento muscolare. Gli studenti di Yoga potranno eseguire i Saluti al Sole nella loro versione più semplice (Foto 1), mentre coloro che non hanno ancora iniziato la pratica potranno effettuare una semplice sequenza di distensioni degli arti superiori ed inferiori, piegamenti all’indietro e in avanti, flessioni, associati all’ascolto del respiro naturale.

Foto 1 – Pratica di riscaldamento in riva al Mare
(fonte: pagine facebook e instagram DivingYoga)

In seguito disponiti in posizione seduta, con le gambe incrociate oppure distese nel caso che ciò risulti difficile. Porta la schiena diritta, allunga le braccia e posa il dorso delle mani sulle ginocchia, in modo che il palmo sia rivolto verso l’alto. Unisci i polpastrelli di pollici e indici, lasciando distese le altre dita. Gi occhi saranno chiusi (Foto 2).

Foto 2 – Posizione delle mani nel respiro in riva al Mare
(fonte: pagine facebook e instagram DivingYoga)

Cerca di rilassare ogni tensione, in particolare a livello della bocca, della mascella, del collo, delle spalle. Con l’attenzione al centro del petto, immaginando di respirare in questo punto, inizia ad ascoltare come naturalmente avviene il respiro (respiro naturale). E’ possibile anche porsi le seguenti domande:

  • Dove è localizzato il mio respiro? Nella parte alta, media o bassa dei polmoni?
  • Come è il mio respiro? Lento o veloce, è fluido o a scatti, è più lungo l’inspirazione o l’espirazione?

Se durante la pratica si provano sensazioni sgradevoli, con fiducia è necessario accoglierle e non reagire ad esse: mentre si respira consapevolmente, è necessario darsi il permesso di incontrare e sentire qualsiasi sensazione, energia, blocco senza creare rigidità o bloccando il respiro.

In seguito lentamente inizia a respirare con il naso, senza succhiare l’aria, ma come una spugna inala come se annusassi un fiore profumato, allargando  bene le narici. Poi prendi una profonda inspirazione e cerca di ampliare la parte bassa dei polmoni, il diaframma, mobilizzando e massaggiando dolcemente i visceri. Fai poi salire il respiro alla parte mediana, percependo il volume che si espande in ogni direzione, senza forzare. Infine porta il respiro nella parte alta, mobilizzando il petto, le spalle, la zona delle clavicole.

Mentre respiri, puoi abbinare la visualizzazione di un’onda del mare, che sale dai piedi alla testa nell’inspirazione e scende dalla testa ai piedi nella espirazione. Effettua l’espirazione invertendo la sequenza precedente, quindi svuotando spalle, petto, pancia (Foto 3).

Foto 3 – Abbinare al respiro la visualizzazione di un’onda del Mare
(fonte: pagine facebook e instagram DivingYoga)

Cerca di mantenere la concentrazione al centro del petto, facendo attenzione al flusso dell’aria e lasciando fluire i pensieri, le emozioni, le sensazioni. Se per caso ti distrai, non fartene un problema ma dolcemente ritorna focalizzato seguendo il respiro del Mare. E portando nuovamente l’attenzione al centro del petto ed all’osservazione del flusso dell’aria che entra ed esce dal tuo corpo.

Nel momento in cui la tua pratica sarà diventata solida, puoi provare a eseguire questa tecnica in qualsiasi luogo, anche comodamente seduto a casa ovvero quando hai bisogno di calmarne i tuoi pensieri, basterà dedicare a te stesso inizialmente solo 10 minuti.

E potrai imparare a vedere il Mare, e con esso il miracolo della vita che si dispiega dentro te, ogni volta che vorrai!

 

 

 

Bibliografia

 K.S. Iyengar, Teoria e pratica dello Yoga

Andrè Van Lysebeth, Pranayama. La dinamica del respiro

aspeera.it

glamour.com

 

Dott.ssa Loredana Pascarella – Insegnante di Yoga specializzata in Yoga per Bambini & Yoga Accessibile, Bisogni Speciali

 

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