Il lockdown ha sospeso diverse attività, ma una citazione storica sostiene che “GLI ESAMI NON FINISCONO MAI”. In effetti durante il periodo di quarantena sono state modificate le modalità di svolgimento, ma la sostanza è sempre la stessa: sostenere la prova scritta o orale dell’esame. Naturalmente ciò ha rappresentato un’alternativa efficace, considerando la possibilità di continuare con lo studio e portare a termine il percorso di scuola o universitario intrapreso.
Continuiamo a valutiamo insieme qualche consiglio e strategia per sostenere la prova di esame al meglio, puntando alla QUALITA’ dello studio e non alla QUANTITÀ.
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LEGGERE
La lettura è sicuramente il primo step per affrontare il famigerato libro.
Errore comune di molti è aprire il glossario del libro e iniziare a vedere il numero di pagine che caratterizza ogni capitolo. Ciò non determinerà un buon rapporto con la gestione dello studio. E’ consigliabile programmare le giornate di studio in base agli argomenti del programma di esame e porsi un obiettivo giornaliero. Leggere un testo richiede sicuramente due elementi essenziali: attenzione focalizzata e capacità di memorizzare per estrapolare le informazioni fondamentali. Leggere pensando all’esame, alla mole di studio o a quello da fare dopo, non serve a nulla. Quando si comincia una lettura, bisogna attivare tutte le capacità cognitive per determinare un apprendimento efficace e immediato. Molti leggono ad alta voce, mentre altri prediligono la cosiddetta “lettura a mente”. Ricordiamo che non esiste un metodo infallibile ed efficace a “tavolino”, ma ognuno di noi deve comprendere e personalizzare il proprio metodo di studio, sulla base delle proprie risorse cognitive e capacità di apprendimento. Chi riesce a leggere 50 pagine in un’ora non è migliore di uno che riesce a leggerne 10. E’ questione di capacità attentive e di concentrazione. Naturalmente nell’ultimo caso non bisogna andare nel panico; basterà programmare il piano di studi in un tempo più lungo.
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SOTTOLINEARE
Armarsi di evidenziatori e matite colorate può rendere tutto meno pesante. Sottolineare è sicuramente il secondo passaggio, dopo una prima lettura generale. Sottolineare rappresenta un’”eliminazione del superfluo”. Evidenziare tutto il testo sicuramente non ha alcun senso ai fini dell’apprendimento del testo. Per mettere in atto una buona sottolineatura bisogna capire quali sono le informazioni che potrebbero essere utile al fine dell’esame. Capire l’argomento da studiare, porsi un obiettivo e rispondere a delle domande relative alla comprensione del testo fanno da sfondo. Potrebbe risultare utile anche utilizzare due colori diversi per evidenziare parti di testo importanti, che in un secondo momento andremo ad eliminare. La pagina del testo diventerà un campo da personalizzazione. Assolutamente non consigliabile studiare da libri già sottolineati da altri. Chi fa da sé, fa per tre.
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ANNOTARE
Matita a portata di mano per segnare e identificare gli elementi essenziali del brano, da tenere a mente, al momento della ripetizione. In termini di ordine, potremmo identificare l’annotazione come il terzo passaggio nella preparazione di un esame.
E’molto utile l’utilizzo di PAROLE CHIAVE come strumento di annotazione.
Evidenziare un periodo del testo e annotare vicino, una parola chiave singola, che riporta al contenuto immediato del periodo letto, può rappresentare una rapida ripresa del contenuto, durante l’acquisizione del brano, ma soprattutto durante la ripetizione.
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SCHEMATIZZARE
Creare degli schemi è un’alternativa fantastica, alla creazioni di riassunti, che rappresentano per lo più delle volte, una perdita di tempo prezioso.
Schematizzare determina una capacità di gestione dell’argomento in piena autonomia; soprattutto indica che l’argomento è stato compreso e ci permette di creare un filo diretto nel discorso da intraprendere quando ripetiamo ad alta voce.
Sicuramente avrete sentito parlare, durante gli anni di studi di MAPPA CONCETTUALE.
Durante la preparazione della maturità diventa il bigliettino da visita della tesina, e molto spesso anche dello studente. In effetti le mappe concettuali, che vengono utilizzate, come ausilio, nei soggetti con DSA (DISTURBI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO), rappresentano uno strumento valido per memorizzare e non sprecare fogli e inchiostro inutile.
Le mappe concettuali possono veramente rappresentare un’ancora di salvezza nello studio per le interrogazioni, i compiti o gli esami universitari, perché sono in grado di aiutarti ad imprimere meglio le nozioni nella nostra mente.
Esse permettono infatti di:
- Memorizzare velocemente
- Incamerare facilmente nozioni nella tua testa
- “Registrare” in maniera quasi indelebile i concetti che studi, tanto che anche a distanza di anni potrai facilmente ricordare ciò che avevi memorizzato molto tempo prima.
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RIASSUMERE
Il riassunto anche può essere un valido elemento di memorizzazione, ma il più delle volte rappresenta una perdita di tempo. Maggiormente usato nella fascia dell’apprendimento infantile e adolescenziale, come mezzo per aiutare il piccolo alunno a sintetizzare ed estrapolare le informazioni più utile, diviene durante l approccio universitario, uno strumento a doppio taglio.
Molti prediligono il riassunto allo schema; sicuramente il tempo impiegato sarà maggiore. Importante è non perdersi nello spreco delle risorse cognitive con un super lavoro di studio, che porta a scarsi risultati. Acquisire un buon metodo di studio non è una passeggiata, ma provare a comprendere le proprie esigenze, i propri ritmi di energia mentale quotidiana, la carica motivazionale e la gestione del tempo, sono alleati vincenti nel creare un piano di studi infallibile, e perché no: apprezzare anche la fase dello studio, che per molti è solo una noia e un obbligo. Molto spesso, però, cambiare visione delle cose, in meglio, può solo che giovare alla salute mentale e fisica.
Buona lettura ma soprattutto, BUONO STUDIO!
Dott.ssa Marianna Pisciotta – Logopedista