Uscire di casa ogni giorno, comporta, negli ultimi tempi, una nuova attenzione: la mascherina. Non deve assolutamente mancare negli oggetti di uso comune che rappresentano la nostra quotidianità. Necessaria per frequentare ambienti e luoghi comuni, soprattutto quando si interagisce o comunica con qualcuno.
Immediato chiedersi come è possibile comunicare con la bocca e il naso coperto?
Come è possibile esprimere un’emozione con una parte della mimica facciale nascosta?
E la voce? Quanta fatica si fa per farsi capire, soprattutto con l’assenza nell’osservare il movimento delle labbra, che determina un importante canale di comprensione visiva della lingua parlata.
Quanti di noi si sono realmente abituati all’uso costante della mascherina?
Sul mercato c’è una vasta scelta: dalla leggera mascherina chirurgica, a quella ffp2 maggiormente protettiva, fino ad arrivare a quella di stoffa, secondo gusti e colori personali. Da qualche mese è possibile anche indossare la mascherina trasparente per facilitare la comprensione del linguaggio.
Numerosi sono i professionisti della voce che chiedono consiglio per fronteggiare al meglio la “convivenza” con la mascherina. Pensiamo agli insegnanti che continuano a svolgere il loro lavoro in presenza, o ai commessi che hanno contatto continui con la clientela, così come anche medici o terapisti della riabilitazione che devono interagire con pazienti, molto spesso in difficoltà.
Tra i vari aspetti non dimentichiamoci di aver cura della nostra voce e con questi piccoli consigli quotidiani, basterà davvero poco, per fronteggiare al meglio le giornate in mascherina.
1 . Bere acqua
Idratare le corde vocali è una costante importante; è consigliabile bere un bicchiere d’acqua ogni 30 minuti, preferibilmente a temperatura ambiente, aiuta a dare sollievo ad idratare le fauci. Prendersi 10 minuti al giorno, anche per sorseggiare una buona tisana, può essere buona abitudine per il bene della nostra voce.
2 . Evitare di parlare con la mascherina in ambienti rumorosi
Parlare con la presenza di un rumore di fondo, a volto coperto, determina una vera fatica vocale; in primis dobbiamo aumentare l’intensità, andando a richiedere maggiore sforzo alle nostre corde vocali; in secondo luogo peggiora l’intelligibilità della parola. Prediligere la comunicazione in ambienti poco rumorosi e soprattutto evitare di parlare a notevoli distanze con la mascherina (es. da due stanze diverse) .
3 . Favorire l’invio di messaggi scritti, invece di messaggi vocali
Evitare di inviare messaggi vocali o di effettuare telefonate mentre indossate la mascherina, poiché la voce è come se risultasse “mascherata”e ciò implica un maggior sforzo nella produzione vocale
4.Mascherine trasparenti
Scegliere preferibilmente, per chi lavora in ambito “comunicativo”(come commesse, insegnanti ect..), mascherine trasparenti in maniera da sfruttare più il canale visivo – labiale, e dunque, di effettuare meno sforzi. Pensate alle difficoltà che stanno affrontando in questo periodo gli ipoacusici che avendo problemi di udito non riescono a sfruttare il canale visivo della lettura labiale.
5.Evitare di fumare
Evitare di fumare se possibile; d’altronde è risaputo che il fumo fa male e danneggia la mucosa. Approfittate di stare all’aria aperta per prendere una buona e sana boccata d’aria, sostituendola alla sigaretta. Naturalmente abbassate la mascherina quando siete da soli.
6.Diamo importanza alla respirazione
Anche la respirazione ha un ruolo fondamentale nella tutela della voce; una corretta dinamica respiratoria prevede la discesa del diaframma durante la fase inspiratoria (quando prendiamo aria), con espansione della parete addominale, al fine di favorire la distensione dei polmoni verso il basso e di consentire il massimo rifornimento di aria; durante l’espirazione (e cioè quando emettiamo aria) avviene il contrario: la parete addominale rientra, riportando il diaframma verso l’alto, permettendo così all’aria di fuoriuscire . Un corretto accordo e una corretta gestione dell’aria aiuta il mantenimento di uno stato di salute della voce generale.
Prevenire è meglio che curare!
Dott.ssa Marianna Pisciotta-Logopedista