La capsulite adesiva, comunemente conosciuta come “spalla congelata” è una condizione in cui l’articolazione della spalla diventa dolorosa e rigida.
Si paragona al congelamento per il graduale blocco dell’articolazione della spalla.
Si ipotizza che la causa possa essere la formazione di tessuto cicatriziale attorno alla capsula articolare.
La spalla congelata colpisce circa il 3% degli adulti. Più comunemente si verifica in persone di età compresa tra i 40 e i 65 anni, è più frequente nelle donne e nelle persone affette da diabete e altre condizioni, tra cui l’ipertiroidismo.
Entrambe le spalle possono essere interessate, ma più frequentemente è la spalla non dominante (ad esempio la spalla destra in una persona mancina o viceversa).
I sintomi tipici sono dolore, rigidità e limitazione del range di movimento a livello di una delle due spalle.
I sintomi possono avere tre fasi:
Fase uno: il “raffreddamento”, il dolore e la limitazione dei movimenti aumentano progressivamente nel corso dei giorni, fino a diventare intensi. Al termine di questa fase, che dura da 2 a 9 mesi, generalmente il dolore peggiora di notte e quando si dorme sul lato interessato.
Fase due: “spalla congelata” si definisce con un alleviamento dei sintomi dolorosi, che spesso convince il paziente d’essere sulla via della guarigione e gli fa abbandonare il trattamento. Nulla di più sbagliato: non seguire diligentemente le indicazioni del fisioterapista può infatti allungare sensibilmente i tempi di recupero del paziente, che era avviato alla guarigione. Questa può perdurare dai 4 ai 12 mesi. Tutti i movimenti della spalla sono interessati, ma il più colpito di solito è la rotazione esterna dell’articolazione.
Fase tre: il “disgelo”, prevede un lento e progressivo miglioramento di dolore e rigidità. Per abbreviare questa fase, che può durare da sei a diciotto mesi, è importante effettuare gli esercizi di riabilitazione.
I sintomi spesso interferiscono con le attività quotidiane come guidare, vestirsi o dormire. Ovviamente anche il lavoro può essere compromesso da questa limitata funzionalità.
Le cause non sono del tutto chiare. Si ritiene che la limitazione nei movimenti possa essere generata dalla formazione di tessuto cicatriziale a livello della capsula articolare. Il motivo per cui si forma il tessuto cicatriziale non è attualmente noto.
Occasionalmente la spalla congelata può comparire dopo un infortunio alla spalla. Tuttavia, questa è un’eventualità poco frequente, e la maggior parte dei casi si verifica senza alcun evento traumatico evidente.
La diagnosi di spalla congelata viene fatta dal medico, dopo una mirata valutazione. In taluni casi vengono eseguiti esami strumentali come radiografie e risonanza magnetica, principalmente utili ad escludere altre condizioni.
Vediamo alcune terapie indicate per il trattamento della spalla congelata:
- Antidolorifici
- Antiinfiammatori
- Esercizi fisioterapici per la spalla: lo scopo è quello di mantenere la mobilità della spalla quanto più completa possibile, contrastando l’irrigidimento. Per ottenere beneficio, gli esercizi vanno svolti con precisione e regolarità. Il fisioterapista indicherà quali fare a seconda del caso.
- Fisioterapia: mobilizzazione passiva dolce, è importante non irritare l’articolazione con manovre troppo energiche e cercare di preservare la miglior mobilità possibile. Sono di grande aiuto le terapie fisiche specifiche come la Tecarterapia il laser, o l’ipertermia che agiscono sul dolore e innescano un processo riparativo molto importante.
- Riabilitazione: esercizi pendolari, esercizi di stretching, esercizi di rinforzo muscolare nei limiti imposti dell’articolarità recuperata.
- Iniezione steroidee. Possono alleviare i sintomi per diverse settimane in alcuni casi, per via dell’azione antiinfiammatoria degli steroidi.
- Chirurgia: si ricorre al trattamento cruento nel caso le altre terapie non si siano rivelate efficaci; le tecniche chirurgiche includono:
- Manipolazione: procedura in cui il chirurgo mobilizza la spalla in anestesia.
- Rilasciamento capsulare artroscopico: procedura chirurgica mininvasiva (keyhole) in cui la capsula viene rilasciata servendosi di una speciale sonda artroscopica.
Risulta molto importante evitare l’immobilizzazione della spalla (ad esempio con un tutore o un gesso) per non complicare e prolungare il recupero.
Dott.ssa Marianna Abate – Fisioterapista