La Medicina di Genere si occupa delle differenze biologiche e socioculturali tra uomini e donne e della loro influenza sullo stato di salute e di malattia. È stata introdotta in Italia relativamente di recente; nel 2016 i Quaderni del Ministero della Salute introducevano il concetto di “genere” come determinante di salute.
In realtà già nel 1991, la cardiologa americana, Healy Bernardine, introduceva il concetto di “Yentl Syndrome” per indicare la scarsa attenzione da parte del personale sanitario alle problematiche di salute femminili, la tendenza a sottovalutare il dolore femminile ed a sbagliare diagnosi.
Ad oggi, invece, la sensibilità verso lo studio della Medicina di Genere nei vari Ambiti specialistici è molto aumentata.
Ad esempio, le malattie autoimmuni sono tre volte più frequenti nel sesso femminile e sono considerate tra le principali cause di disabilità.
Come mai? Perché le malattie autoimmuni prediligono il sesso femminile?
Questo potrebbe essere spiegato da differenze ormonali, genetiche, epigenetiche e soprattutto da una diversa risposta del sistema immunitario. In particolar modo, le donne hanno una tendenza infiammatoria maggiore rispetto agli uomini, con produzione di elevati livelli di Proteina C reattiva, da 2 a 50 volte superiori. Questa è una proteina della fase acuta che media i maggiori processi infiammatori e che determina anche l’aumentato rischio cardiovascolare. Le donne hanno una risposta immunitaria più attiva, sia umorale che cellulare, un’aumentata fagocitosi e presentazione dell’antigene ed una quota maggiore di espressione dei linfociti T CD4. Questo da un lato potrebbe rappresentare un fattore favorente per la risposta immunitaria verso agenti patogeni, quali virus e batteri, ma dall’altra parte può scatenare risposte immunitarie esagerate, con tendenza all’autoimmunità.
Malattie autoimmuni quali la sindrome di Sjögren, il LES, le malattie autoimmuni della tiroide e la sclerodermia, presentano una frequenza 7-10 volte più elevata nelle donne rispetto agli uomini. Meno significativa, anche se sempre a svantaggio delle donne, è la prevalenza di malattie quali l’artrite reumatoide, la sclerosi multipla e la miastenia grave, che sono 2-3-volte più frequenti nelle donne rispetto agli uomini. Lo studio delle Malattie Autoimmuni nella Medicina di Genere può aiutare sia il Medico di Medicina Generale sia lo Specialista nel porre maggiore attenzione nei confronti delle malattie che interessano prevalentemente il sesso femminile al fine di instaurare un corretto iter diagnostico-terapeutico e di contribuire anche in termini di ricerca per mettere in luce eventuali differenze e punti di incontro tra le diverse patologie nei due sessi.
Dott.ssa Loredana Della Valle – Medico Allergologo ed Immunologo Clinico