Postura tra i banchi di scuola

“Luigi spalle diritte” questa è la frase ricorrente che ripeto a mio figlio (7anni) quando è seduto a fare i compiti. E allora mi sono chiesta, ma come starà seduto nel banco a scuola per tante ore?

► CIRCA L’80% DEGLI STUDENTI ITALIANI HA MAL DI SCHIENA.

► IL MAL DI SCHIENA COLPISCE IL 13% DEGLI STUDENTI DELLE SCUOLE ELEMENTARI.

I bambini trascorrono tra i banchi dalle sei alle otto ore ogni giorno, alle quali vanno aggiunti i momenti dello studio pomeridiano (il 50-60% delle alterazioni posturali sono dovute agli orari scolastici). Eppure è proprio dai 5/6 anni e fino ai 13/14 che la colonna vertebrale va incontro a massimo sviluppo.
Per questo anche nella posizione seduta è importante assecondare le curve fisiologiche della colonna (lombare, dorsale e cervicale).
Il primo sistema per prendersi cura della schiena è quindi sedersi in modo corretto, sia quando si è a scuola, sia quando si fanno i compiti a casa.
Importante sedere con la schiena eretta ed i piedi sotto il banco, le gambe non devono essere ripiegate sulla sedia perché si rischia di assecondare eventuali tendenza alla scoliosi, evitare la seduta su una gamba o inclinarsi di lato: non si deve piegare il busto troppo in avanti perché si accentua troppo la curva dorsale o addirittura sdraiarsi con la testa sul banco per scrivere (in questo caso, se il bambino avvicina troppo il viso al banco, sarebbe opportuno che i genitori prenotassero una visita oculistica, per essere certi che il piccolo metta a fuoco correttamente con entrambi gli occhi).
Inoltre, portare uno zaino troppo pesante, con le bretelle troppo lunghe che tende a tirare indietro il peso del corpo, può favorire una forma di ipercifosi, con l’accentuazione della curva a livello lombare.
Infine, stare seduti troppo a lungo senza controbilanciare l’immobilità con una adeguata attività sportiva può favorire l’insorgere del dorso piatto, una schiena in cui le curve dorsali e lombari appaiono meno accentuate.
La schiena non è una parte del corpo che deve stare immobile: basta pensare alla sua struttura, vertebre poste l’una sull’altra con in mezzo degli ammortizzatori, si è evoluta per flettersi, piegarsi avanti e indietro, a destra e a sinistra, torcersi e ruotare.
Costringerla all’immobilità è quanto di più innaturale ci possa essere in età di crescita.
I bambini devono poter correre e giocare liberamente all’aperto, usando l’intera muscolatura del corpo. Insomma, dobbiamo vigilare sulla corretta postura e garantire un sano movimento muscolare a livello globale.
Una postura scorretta ignorata, col passare del tempo può provocare, oltre a disturbi alla schiena, dolori artromuscolari, cervicalgie, cefalee, lomboscialgie e dorsosalgie, stiramenti e strappi e nei piccoli persino
disturbi visivi.
Intervenire, quindi, in modo tempestivo è fondamentale.

Come?

Prevenendo attraverso esami che valutino lo stato di salute della schiena e, successivamente, praticando sport e alcuni particolari esercizi che insegnino a muoversi in modo corretto.

Ecco le dieci regole del Ministero della Salute per difendere la schiena dei più piccoli.

1. Insegnare ai bambini ad assumere una corretta postura appena iniziano ad andare a scuola, sia in posizione eretta che da seduti.

2. Quando il bambino è seduto deve mantenere una posizione dritta della colonna vertebrale. L’altezza di banchi e sedie deve essere proporzionata al bambino che li usa, per evitare una posizione forzatamente curva della colonna vertebrale.

3. Correggere la postura anche quando il bambino utilizza apparecchi elettronici. L’uso sempre più frequente di monitor, videogiochi, tablet anche al di fuori delle ore scolastiche, può favorire una prolungata posizione scorretta e inadeguata.

4. L’attività fisica, fuori e dentro la scuola, è importante, perché nella fase della crescita (in altezza e peso) contribuisce a rafforzare la muscolatura del tronco (addominali, lombari, sacro-spinali), che sostiene la
colonna vertebrale del bambino.

5. Alleggerire gli zaini. Il peso dello zaino non dovrebbe superare il 10-15% del peso corporeo del bambino che
lo indossa. È consigliabile scegliere un modello adeguato all’età e al peso del bambino, con bretelle ampie e imbottite, con un rinforzo dello schienale e una cintura addominale.

6. Indossare lo zaino in maniera corretta. Il carico deve essere ripartito simmetricamente sul dorso e non su un solo lato: l’asimmetria comporta un carico aumentato per la colonna in atteggiamento posturale non fisiologico. Lo zaino deve aderire alla schiena e le bretelle devono essere ben regolate. Non portare mai lo zaino su una spalla sola o con la parte inferioretroppo scesa sul bacino.

7. Non sovraccaricare i trolley. Anche se dotati di ruote, questi zaini potrebbero rendere necessari movimenti bruschi e sollevamenti, anche se per brevi tratti. Il carico comunque eccessivo per un bambino può provocare strappi e contratture lombari.

8. Educare a un corredo scolastico essenziale. I docenti sono parte attiva nella promozione della salute e della sicurezza dei bambini, anche attraverso l’organizzazione della didattica. Già da qualche anno, le case editrici hanno iniziato a stampare i testi scolastici in fascicoli, proprio per consentire di alleggerire il peso degli zaini, in attesa degli ebook.

9. Prestare attenzione a segnali di possibili problemi alla schiena. Nel periodo tra la quinta elementare e la prima media i ragazzi si trovano in quella fase dell’età evolutiva in cui possono manifestarsi alcune patologie della colonna vertebrale. Si tratta principalmente della scoliosi idiopatitica, del dorso curvo, del mal di schiena (causato a volte da spondilolistesi). Sono patologie poco frequenti per le quali è però necessaria una diagnosi precoce e corretta.

10. L’ipercifosi reale o semplicemente posturale è spesso presente negli adolescenti. Questa fase della vita è per molti critica: timidezza e introversione possono determinare, infatti, un atteggiamento cifotico. E’ bene, comunque, togliersi ogni dubbio attraverso esami specifici.

Per alleviare dolori o prevenirli, ecco degli esercizi utili.

Da supini: la posizione di partenza prevede le gambe piegate, in modo da non accentuare la curva lombare,
il tratto cervicale deve essere allineato al resto della colonna. Dovete fare in modo di creare, allungandovi,
il maggiore spazio possibile tra una vertebra e l’altra. Le costole sono aderenti al terreno e il bacino deve
poggiare interamente sul pavimento. Le braccia sono rilassate lungo i fianchi.

1.Per allungare tutta la schiena: flettete una gamba e con il braccio opposto avvicinatela al petto.  Contemporaneamente allungate l’altro braccio verso l’alto. Non staccate mai la zona lombare dal
pavimento.

2.Per la zona lombare e dorsale: flettete le gambe e avvicinatele al petto con l’aiuto delle mani. Mantenete
la posizione per 5 secondi e quindi allungatevi completamente, distendendo le gambe e alzando
entrambe le braccia sopra le testa. La schiena aderisce perfettamente al pavimento. Rimanete in questa
posizione per altri 5 secondi.

Da proni: l’addome deve essere bene aderente al suolo, la testa allineata con la colonna, gambe distese
leggermente divaricate, (per la flessibilità delle vertebre) piegare le braccia con i gomiti ben saldi sul pavimento, tenendo l’addome appoggiato a terra, sollevate il busto.

Quadrupedia: le mani sono appoggiate a terra altezza spalle, gambe leggermente divaricate, contraendo i
muscoli addominali, allineate la curva lombare.

1.Per allungare la colonna: a carponi, con lo sguardo rivolto verso il pavimento, accovacciatevi il più
possibile.
2. Per la flessibilità delle spalle: dalla posizione carponi, appoggiate la testa al pavimento e le braccia dietro il busto, unendo le mani. Portate, quindi, molto lentamente le braccia verso l’alto e mantenete la posizione per 5 secondi.

Da seduti: le gambe sono incrociate, la schiena, grazie alla contrazione dei muscoli addominali, è ben dritta. lo
sguardo è rivolto verso un punto davanti a voi.

1. Per allargare le spalle addotte: distendete in fuori le braccia all’altezza delle spalle con il palmo delle mani rivolto verso l’alto. Da questa posizione portate entrambe le braccia il più indietro possibile.

2. Per rendere più elastici i muscoli dorsali: da gambe incrociate e mani sulle ginocchia, incrociando le braccia, abbracciate il busto, poggiando le mani sulle spalle. Da questa posizione piegatevi molto lentamente in avanti con il capo flesso.

 

Dott.ssa Marianna Abate- Fisioterapista

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