L’asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree e viene definito grave quando richiede i massimi livelli di trattamento (moderate o alte dosi di ICS/LABA ± terapie aggiuntive) per ottenerne il controllo oppure che rimanga incontrollato nonostante il trattamento (Step 4/5 GINA).
Risulta invalidante per la qualità di vita di chi ne è affetto in quanto si manifesta con sintomi persistenti e non controllati, riacutizzazioni, risvegli notturni, impossibilità a svolgere le normali attività quotidiane con perdita di giorni lavorativi o addirittura di opportunità di lavoro, perdita di giorni di studio e compromissione della qualità di vita globale del paziente. L’asma grave va distinto dall’asma non controllata dove la persistenza dei sintomi è dovuta piuttosto a cure non eseguite oppure non adeguate.
Quando si può sospettare un’asma grave?
Chi soffre di asma deve mettersi in allarme quando nonostante effettui terapia massimale vada incontro ad accessi in Pronto Soccorso, a ricoveri ospedalieri e riacutizzazioni con utilizzo di corticosteroidi orali e quando i sintomi si fanno così seri da compromettere la vita quotidiana. Si possono presentare congiuntamente sintomi quali fiato corto, sibili, tosse secca, stizzosa e sensazione di oppressione toracica, quando si presentano risvegli notturni per difficoltà respiratoria, il “fiato corto” impedisce le comuni attività di vita quotidiane ed anche una semplice attività come il camminare diventa faticosa.
A questo punto occorre rivolgersi a figure Specialistiche quali l’Allergologo e lo Pneumologo ed a Centri Specializzati che consentono di fare una diagnosi accurata e di prescrivere la terapia personalizzata, diventando figure di riferimento nello stabilire il miglior trattamento per la cura dell’asma grave, per seguirne l’andamento ed eventuali altre e sacerbazioni.
Cosa comporta l’asma grave
L’asma grave è una patologia altamente invalidante che causa una scarsa qualità di vita. Secondo i dati del Registro Sani (Severe Asthma Network Italy), dei 4 milioni di persone affette da asma in Italia, il 5-10% – circa 200mila persone – sviluppa questa forma severa della malattia, ma si stima che la prevalenza sia ancora maggiore. Inoltre, il 64% dei pazienti con asma grave è in trattamento cronico con il cortisone orale, con effetti collaterali significativi che impattano negativamente sulla salute e sulla qualità di vita. Inoltre, identificare precocemente l’asma grave significa anche ridurre ed arrestare il processo di rimodellamento a carico delle vie respiratorie sottoposte ad infiammazione cronica e ciò significa guadagno in termini di qualità di vita.
Come trattarlo?
Già da molti anni sono disponibili in Italia i farmaci biologici per il trattamento dell’Asma Grave. Si tratta di farmaci biotecnologici, Anticorpi Monoclonali, prodotti con tecniche altamente ingegnerizzate. Il primo ad essere stato approvato nel 2007 è l’Omalizumab, anticorpo monoclonale che blocca le IgE, immunoglobuline coinvolte nel processo dell’Asma bronchiale allergico. A disposizione negli ultimi anni vi sono anche il Mepolizumab, anticorpo monoclonale anti-Interleuchina 5 ed il Benralizumab, anticorpo monoclonale anti-recettore dell’interleuchina 5, che mediano un’azione di blocco di una delle citochine infiammatorie cardini per l’asma grave eosinofilico. Tra i più recenti approvati, il Dupilumab, anticorpo monoclonale anti-recettore IL4/IL13 che blocca la cascata infiammatoria mediata da queste citochine coinvolte in prima linea nell’infiammazione dell’asma. In futuro altre molecole saranno a disposizione, come il Tezepelumab, anti-linfopoietina timica stromale capace di agire ancora più a monte rispetto alla cascata infiammatoria. La scelta terapeutica viene affidata allo Specialista che dopo adeguato inquadramento del paziente ed adeguato counselling inizia questo percorso terapeutico volto al miglioramento della qualità di vita del paziente e della salute pubblica.
Dott.ssa Loredana Della Valle – Immunologa e Allergologa