Che rumore fa… il respiro dell’ape?

“Come l’ape raccoglie il succo dei fiori senza danneggiarne colore e profumo, così il saggio dimori nel mondo” (Siddhārtha Gautama Buddha)

 

Introduzione

Quando eravamo bambini, uno dei nostri giochi preferiti era senz’altro l’imitazione degli animali: attraverso l’osservazione di ciò che ci circondava, provavamo a eseguire i movimenti, i suoni, a vestire i colori che ci colpivano maggiormente.

Quello era il nostro modo per sentirci “connessi” alla Natura, come direbbe un adulto!

I praticanti di Yoga, ma anche coloro che hanno fatto esperienze di consapevolezza legate ad altre discipline, sanno che uno degli strumenti più importanti per raggiungere la connessione – con se stessi e con il Tutto – è il Respiro.

La pratica del Pranayama il cui significato è di controllo ed estensione del prana ovvero dell’energia vitale, possiede innumerevoli effetti positivi quali ad esempio: rafforzare il sistema respiratorio, calmare il sistema nervoso, liberare la mente che diventa così un mezzo controllare i sensi, e predisporsi per Dhyāna (meditazione). Una delle tecniche di respirazione più antiche, e allo stesso tempo meno conosciute, è “Bhramari Pranayama” ovvero il “Respiro del ronzio dell’ape”.

Il nome suscita immediata curiosità, ed è una pratica che risulta accessibile a tutti, anche ai principianti: ai miei Studenti piace moltissimo, vediamo voi cosa ne pensate!

Respirare come un’ape

Disponiti in posizione seduta, con le gambe incrociate oppure distese nel caso che ciò risulti difficile. Porta la schiena diritta, allunga le braccia e posa il dorso delle mani sulle ginocchia, in modo che il palmo sia rivolto verso l’alto. Unisci i polpastrelli di pollici e indici, lasciando distese le altre dita. Gi occhi sono chiusi. Cerca di rilassare ogni tensione, in particolare a livello della bocca, della mascella, del collo, delle spalle. Con l’attenzione al centro del petto, immaginando di respirare in questo punto, inizia ad ascoltare come naturalmente avviene il respiro: in questo modo apprenderai l’arte del respiro naturale.

In seguito esegui i seguenti passaggi:

  • solleva le braccia lateralmente e piega i gomiti, portando le mani alle orecchie, utilizza l’indice o il medio per tappare leggermente le orecchie (Fig. 1);
  • socchiudi le labbra gentilmente e tieni i denti leggermente separati;
  • inspira con il naso ed espira lentamente emettendo un ronzio come quello di un’ape;
  • durante la respirazione, lascia le mani sulle orecchie e porta l’attenzione al centro della testa, dove avvertirai riversarsi il suono che hai prodotto;
  • l’inspirazione e l’espirazione dovrebbero essere uniformi (avere cioè la stessa durata);
Foto 1 – La postura classica in Bhramari Pranayama
(fonte: Asana Pranayama Mudra Bandha)

Per iniziare puoi ripetere questo ciclo fino a 5 volte, poi lentamente aumentare il numero di cicli fino ad effettuare una pratica di 10 minuti. L’unica controindicazione è la presenza di infezioni all’apparato uditiva, nel qual caso si raccomanda di attendere la completa guarigione prima di intraprendere questa tecnica.

Una variante può essere quella di sedersi su una coperta arrotolata (Fig. 2), chiudendo le orecchie con i pollici e appoggiando sulla testa le altre quattro dita. Questa posizione è utile quando si sceglie di praticare per lungo tempo.

Foto 2 – Variante della postura in Bhramari Pranayama
(fonte: Asana Pranayama Mudra Bandha)

I benefici riconosciuti per questa tecnica sono i seguenti:

  • allevia tensione celebrale, rabbia, ansia, insonnia;
  • induce uno stato meditativo;
  • indicato soprattutto per le persone iperattive o che soffrono di alta pressione, perché abbassa e regolarizza la pressione sanguigna.

I suoni della Natura, che da piccoli imitavamo per gioco, ripetuti da grandi e dunque con consapevolezza, possono essere un valido supporto al bisogno di ricarica che spesso proviamo durante le nostre giornate frenetiche! Eseguire pochi minuti di questa tecnica ti consentirà prenderti uno spazio per te, tra un impegno e l’altro, e predisporti in maniera rilassata alle attività che devi svolgere. Ti consiglio di chiudere bene la porta della tua stanza se sei al lavoro: i tuoi colleghi potrebbero pensare che c’è un’ape che ronza in ufficio…

 

 

 

 

 

Bibliografia

K.S. Iyengar, Teoria e pratica dello Yoga

Swami Satyananda Saraswati, Asana Pranayama Mudra Bandha

 

Dott.ssa Loredana Pascarella Insegnante di Yoga specializzata in Yoga per Bambini & Yoga Accessibile, Bisogni Speciali

 

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