I ritmi scolastici hanno ripreso a velocità notevole. I piccoli scolaretti che hanno intrapreso l’importante percorso della scuola primaria, sono alle prese con le prime letterine. La maggior parte dei bambini le riconosce già, le avranno viste in giro sui tabelloni pubblicitari, sui libri delle scuole dell’infanzia, nei cartoni animati. La maggior parte di loro ricorda benissimo le lettere che compongono il proprio nome.
Il processo dell’apprendimento alla lettura, permette al bambino di riconoscere quei segni scritti (grafemi), composti da linee posizionate in un determinato modo, in relazione tra di loro, con diversi stili. Solo leggerlo, sembra una faticaccia, ma in effetti per il bambino è un processo diviso in step, che lo condurrà nel meraviglioso mondo della lettura, rendendolo un soggetto autonomo tra i libri.
Analizziamo insieme il modello dell’apprendimento di Frith U. del 1985, che ha descritto l’evoluzione dell’accesso alla lettura in 4 fasi:
1)Fase logografica (dai 4 ai 6 anni): il bambino in questa fase non ha una consapevolezza della scrittura e quindi sfrutta il riconoscimento visivo, provando a riconoscere le parole così come riconosce le immagini e gli oggetti. Quindi ad esempio sa riconoscere tabelle pubblicitarie famose e il suo nome scritto; impara a scriverlo ma non ha ancora la consapevolezza fonologica delle lettere che lo compongono.
2)Fase alfabetica (primi mesi della scuola primaria): in questa fase il bambino impara a riconoscere i fonemi, cioè i suoni che costituiscono le parole. Legge attraverso una lettura fonologica, una strategia basata sulla conversione grafema-fonema, grazie alla quale impara a riconoscere la lettera (grafema) e il corrispettivo suono(fonema). Anche nella scrittura si avvale dello stesso processo, segmentando la parola in fonemi e facendo corrispondere il grafema. In questa fase è facile leggere parole composte da sillabe semplici (consonante e vocale; per esempio cane, casa, pane), mentre maggiore è la difficoltà con parole composte da sillabe complesse (es: aglio, ponte, sciabola)
3)Fase ortografica: il bambino ora legge in modo più fluido, senza avvalersi del processo descritto sopra. Il meccanismo grafema – fonema diventa più specializzato. Impara a riconoscere gli aspetti delle parole con strutture più complesse e apprende le regole ortografiche.
4) Fase lessicale: in questa fase il processo di lettura diviene automatico. Il bambino ha sviluppato un suo magazzino lessicale (un magazzino di parole, regole) che gli permette di leggere velocemente la parola, con un accesso più diretto. Legge con più facilità e più velocemente le parole che incontra di frequente, mentre per quelle meno comuni impiega maggior tempo.
Viene naturale comprendere come l’apprendimento della lettura non è un processo che avviene in una settimana, ma nei primi due anni della scuola primaria; è in questo periodo che poniamo le basi, i “pilastri” della lettura e della scrittura. Compito fondamentale viene svolto, anche, dall’insegnante che oltre ad individuare l’adeguato metodo di insegnamento, deve attivare nel bambino la motivazione all’apprendimento, che amo definire il “motore del mondo”.
I genitori come possono aiutare questo processo?
Lo vedremo nel prossimo articolo.
Dott.ssa Marianna Pisciotta – Logopedista