Sono settimane ormai in cui sentiamo parlare sempre e solo di Coronavirus, o COVID-19 com’è stato battezzato. Sicuramente si tratta di un nuovo ceppo virale di cui non si conosce molto, è nuovo e quindi lo si sta iniziando a studiare per trovare dei rimedi per combatterlo.
Abbiamo sentito dire da giornali e televisioni che questo virus colpisce in modo più acuto le persone più deboli o può provocare una normale influenza e andare via senza portare problemi, o può essere addirittura asintomatico per cui, in alcuni casi, se non viene fatto il tampone non si saprebbe neppure di essere infetti. È per questo che tanti e in particolar modo le donne in gravidanza, sono preoccupati.
Cosa sappiamo sulla connessione tra virus e gravidanza?
Le donne in gravidanza sono considerate una popolazione a rischio per i virus influenzali stagionali a causa delle loro possibili conseguenze sulla madre e sul feto, soprattutto se contratti nel primo trimestre di gravidanza. Proprio per questo, per il virus influenzale stagionale è raccomandato il vaccino a tutte le donne in gravidanza. Per questo nuovo virus invece il vaccino non c’è ancora.
E allora? Dobbiamo preoccuparci per questo?
Non c’è da allarmarsi. Il virus non è stato rilevato nel liquido amniotico nè nel sangue neonatale prelevato dal cordone ombelicale nei bambini nati da madri con la sintomatologia del COVID-19. Per il momento quindi non ci sono evidenze a supporto di una trasmissione verticale del virus e cioè dalla madre al feto. Ciò che ancora non è stato valutato, essendo questa una nuova epidemia, è il tipo di impatto che il Coronavirus potrebbe avere se contratto nel primo trimestre di gravidanza, periodo che già di per sé è considerato il più delicato della gestazione.
E’ fondamentale però non cadere nella psicosi: le gestanti devono vivere con tranquillità la loro gravidanza seguendo le “regole” che sono state imposte a tutta la popolazione per evitare il propagarsi del virus. E’ necessario quindi evitare di frequentare luoghi affollati preferendo posti all’aria aperta, o restando a casa se non è necessario uscire. Certo, se si ha in programma una visita di controllo della gravidanza, se bisogna uscire per fare la spesa o per altre necessità, lo si può fare tranquillamente, adottando tutte le accortezze del caso e soprattutto senza farsi prendere dalla psicosi generale.
Cosa possiamo fare in assenza di un vaccino?
La trasmissione del virus in questione avviene attraverso il contatto diretto tramite le goccioline del respiro che si possono trasmettere con la saliva, la tosse o gli starnuti delle persone infette e attraverso le mani contaminate portate alla bocca, al naso o agli occhi.
Per ridurre il rischio quindi è fondamentale adottare tutte le procedure preventive secondo le raccomandazioni del Ministero della Salute. Ecco quali:
- Lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
- Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.
- Evitare abbracci e strette di mano.
- Mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro.
- Igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie).
- Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva.
- Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani.
- Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce.
- Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.
- Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.
- Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.
(dalle nuove raccomandazioni del Ministero della Salute pubblicate il 5 marzo 2020)
E per quanto riguarda il parto? Sarà necessario un Taglio cesareo in caso di infezione in atto?
Attualmente, per le donne affette dal virus non c’è indicazione elettiva al taglio cesareo e cioè non è indicato un taglio cesareo programmato. Saranno i medici, le ostetriche e tutto il personale ospedaliero ad attenersi ai protocolli sulla gestione del parto e del neonato nella mamma con infezione da COVID-19, protocolli definiti per proteggere mamma e bambino.
Non ci sono quindi le basi per poter sviluppare ansia e paura nei confronti del virus contratto in gravidanza. Assicuriamoci di rispettare le raccomandazioni indicate e continuiamo a vivere in modo tranquillo la gravidanza, che è e resta uno dei periodi più belli della vita di una donna.
Dott.ssa Erika Petrozzi – Ostetrica