Dormire o russare: questo è il dilemma. cause e rimedi del russamento.

Dopo una giornata intensa, con ritmi lavorativi attuali e lo stress annesso e connesso, godersi il riposo serale è sicuramente uno dei momenti  più attesi e gradevoli della giornata. Ormai ogni tipo di studio rivela che dormire bene” fa bene”; bisognerebbe dormire in media 7,8 ore a notte, con un ritmo regolare. Prediligere lo stesso orario per andare a letto e dormire senza risvegli notturni,  rientra nel manuale del perfetto dormiglione.  Le insidie notturne, però, sono numerose e molto spesso bisogna fronteggiare uno dei  problemi notturni che accomuna adulti e bambini: il RUSSAMENTO.

Russare rappresenta il principale nemico del “dormir bene”; sia per chi russa, che tende a svegliarsi durante la notte, ma soprattutto per chi è accanto a un russatore, che non riesce, la maggior parte delle volte, ad addormentarsi per il fastidioso, continuo e insistente ronfo che caratterizza il russamento notturno.  Le risoluzione immediate possono sembrare numerose : da colpire insistentemente chi dorme russando, fino a chiamarlo per farlo smettere, oltre a chi, arrendevole, cambia direttamente stanza in cui riposare, ma di sicuro non sono queste le soluzione più adatte e benefiche. Per comprendere al meglio come evitare il russamento notturno, poniamo le basi per capire cosa si cela dietro questo fenomeno. Gli organi di nostro interesse sono sicuramente quelli che fanno riferimento alle alte vie respiratorie: setto nasale, rinofaringe, orofaringe coinvolgendo i muscoli del palato molle, lingua, cavità orale e laringe.

Nell’attività respiratoria fisiologica l’aria esterna ricca di ossigeno entra mediante le cavità nasali che svolgono l’importante funzione di riscaldamento, umidificazione e protezione dell’aria. Per tale ragione è fondamentale prediligere la respirazione nasale, rispetto alla respirazione orale (l’aria viene inspirata mediante la bocca) in cui si bypassano le tre funzioni fondamentali, elencate prima, con un effetto negativo per faringe e laringe che va incontro ad un facile processo di infiammazione. Provate ad eseguire una leggera inspirazione con il naso e una successiva con la bocca; vi accorgerete immediatamente della differenza, soprattutto di temperatura.  Quando siamo raffreddati, respirare con il naso diventa , in effetti, difficile ed ecco che subentra una delle principali cause del russamento notturno.

L’aria dal naso attraversa l’orofaringe e il faringe per raggiungere la laringe e svolgere la propria funzione vitale di scambio di gas con il mantice polmonare e permettere la fuoriuscita di anidride carbonica mediante il processo inverso. Respirare con la bocca diventa necessario, per esempio durante una corsa o quando parliamo o cantiamo, perché vi è necessità di un recupero di fiato rapido e immediato.

Perche russiamo?

Il fenomeno del russamento può interessare:

SETTO NASALE: pensiamo alla deviazione del setto nasale che rappresenta la struttura osteo-cartilaginea del naso. La congestione nasale con presenza di muco, durante il classico raffreddore o un’ipertrofia dei turbinati (piccole sporgenze ossee laterali del setto nasale che aumentano di volume), possono determinare il fenomeno del russamento notturno.

IPERTROFIA ADENOIDI E TONSILLE:  gli acerrimi nemici delle mamme che durante la notte devono fronteggiare apnee notturne e russamenti frequenti dei propri bambini.  Adenoidi ingrossate e tonsillite cronica limitano notevolmente il buon sonno dei piccoli dormitori. Risvegli continui, necessità di alzarsi dal letto per recuperare aria, russamento notturno con prevalenza di respirazione orale, caratterizzano il sonno disturbato dei bambini. La causa è anche dovuta alle cavità nasali e orali di diametro minore, ove l’ipertorfia (aumento di volume) di questi tessuti linfoidi (adenoidi e tonsille) determinano un’ulteriore causa del russamento infantile.

ALLERGIE: polipi nasali, rinite e sinusite allergica determinano ostruzione delle cavità nasali e di conseguenza russamento. Soprattutto durante il periodo dei cambi stagionali, può caratterizzarsi una fase di russamento, limitata a quei periodi.

CAVITA’ ORALE: il fenomeno della macroglossia (lingua di maggior volume) e la retrognazia ( mandibola più piccola rispetto al mascellare) in cui si presenta un mento piccolo e spostato all’indietro può determinare, per motivi organici, l’insorgenza del russamento notturno.

APNEE NOTTURNE: caratterizzate da rilassamento dei muscoli della gola e delle vie aeree superiori durante il sonno, con ostacolo al passaggio dell’aria, che può manifestarsi soprattutto con l’avanzare dell’età.

STILI DI VITA SCORRETTI: come ben risaputo una condotta di vita priva di attività fisica, alimentazione scorretta, obesità , consumo di alcool e fumo, soprattutto con consumo durante le ore serali, possono disturbare notevolmente l’attività di riposo, coinvolgendo anche l’apparato gastrico e la funzionalità digestiva.

ABUSO DI FARMACI ad azione sedativa possono compromettere l’attività respiratoria notturna.

Naturalmente se la fase di russamento persiste e cronicizza, si consiglia una visita specialistica dall’otorinolaringoiatra, che permette di trovare possibili soluzioni in termini di interventi chirurgici mirati, per eliminare la causa organica presente.

Con quali rimedi possiamo fronteggiare l’evitamento del russamento?

Non servono pozioni magiche, ne cuscini speciali per limitare il russamento notturno.

Bastano semplici regole per uno stile di vita sano, che aiutano ad affrontare il giorno, ma anche la notte, in maniera adeguata.

Vediamo quali sono:

RIMEDI NATURALI

  • Oli essenziali, da prediligere eucalipto e oil tea tree , che sciolgono il muco e alleviano l’infiammazione delle vie aeree superiori
  • Tisane ( estratto di valeriana) che migliora la qualità del sonno
  • Cerotto nasale che incrementa l’entrata del flusso d’aria dalle narici

STILI DI VITA ADEGUATI EVITANDO:

  • Dieta ipercalorica
  • Sedentarietà
  • Abuso di fumo e alcolici
  • Cene abbondanti prima di andare a dormire
  • Bibite gassate
  • Abuso di farmaci sedativi

Alle volte basta un sano buon senso imminente, per limitare danni a lungo termine.  Un noto proverbio afferma che “chi dorme non piglia pesce”, ma in questo caso è opportuno aggiungere che chi dorme bene, va a pesca riposato e di sicuro l’esito del pescato, non sarà da meno.

Dott.ssa Marianna Pisciotta – Logopedista

Sharing is caring!