HOMEWORK TUTOR: di cosa si tratta?

Nel precedente articolo abbiamo approfondito cosa sono i disturbi specifici dell’apprendimento e quali sono le conseguenze emotivo-affettive che ne derivano. Tuttavia, i bambini con Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) e Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività (ADHD) presentano severe difficoltà anche nell’organizzazione e nella gestione dei compiti a casa. Essi faticano nell’iniziare a studiare, nel mantenere l’attenzione sul compito per un tempo prolungato, nell’organizzare lo zaino o il diario, nel programmare e selezionare i compiti, nello sviluppare quindi un metodo di studio.

In linea con l’articolo del mese scorso, vediamo in che modo è possibile aiutare i bambini nello studio e nella gestione dei compiti scolastici.

 Chi è la figura dell’Homework Tutor o Tutor dell’apprendimento?

Sempre più spesso i genitori richiedono un supporto e un sostegno adeguato nello svolgimento dei compiti a casa che diventa un momento critico e stressante per tutta la famiglia. A tal proposito, entra in soccorso la figura dell’Homework Tutor, un professionista con specifiche competenze metodologiche e relazionali sui disturbi dell’apprendimento, il cui ruolo è quello di sostenere nello studio quotidiano, i bambini con tali difficoltà proponendo diverse strategie di apprendimento e strutturando un percorso individuale e personalizzato, costruito sulle sue esigenze e potenzialità.

Cosa fa nello specifico un Homework Tutor?

L’Homework Tutor ha lo scopo di agevolare l’autonomia del bambino nella gestione dei compiti, attraverso strumenti mirati e di pratica applicazione volti a potenziare le risorse attentive, a sviluppare un maggiore autocontrollo durante lo svolgimento del lavoro pomeridiano e a favorire una migliore organizzazione dello spazio-tempo dedicato ai compiti. Il tutor è inoltre in grado di mediare la comunicazione con la scuola, contribuendo attivamente all’aggiornamento del piano didattico personalizzato (PDP) e strutturando l’intervento in collaborazione con la famiglia e le altre figure competenti che lavorano con il bambino, in conformità con quanto suggerito dalla normativa italiana per il DSA.

L’Homework Tutor affianca in maniera continuativa, il bambino o il ragazzo nella ricerca e messa in atto di strategie di studio più funzionali ed efficaci, favorendo lo sviluppo dell’autostima e del senso di autoefficacia attraverso interventi personalizzati potenziando alcune funzioni cognitive (attenzione e memoria) e migliorandone la motivazione e l’atteggiamento verso la scuola. Creando con il bambino un rapporto di fiducia, sostegno ed ascolto non giudicante, rendendolo più consapevole delle proprie difficoltà e capacità, si lavora anche sul suo benessere psicologico prevenendone disagi o malesseri quali ansia scolastica, bassa autostima, abbandono scolastico. Nel dettaglio, il tutor quindi:

  • Suggerisce strategie
  • Aiuta lo sviluppo di capacità di autoregolazione emotiva e comportamentale
  • Potenzia il problem solving e stimola autonomia e fiducia in sé stessi
  • Favorisce l’utilizzo di strumenti compensativi

L’Homework tutoring ha come obiettivo di lavoro l’autonomia, intesa come il “Saper come, sapere quando e sapere perché” attraverso una metodologia del “Fare, far fare e lasciar fare” al bambino.

Cosa NON è la figura del TUTOR DSA e ADHD?

L’Homework Tutor non è un’insegnante e non fornisce una diagnosi clinica, non è un’insegnante di ripetizioni, dunque non correggerà compiti né si sostituirà al bambino nella loro risoluzione. Non ha l’obiettivo di terminare tutti i compiti scolastici. Il suo lavoro si svolge nell’arco di un’ora e mezza per due o tre volte a settimana.

 Strumenti dispensativi e compensativi: cosa sono?  

 

La normativa italiana per il DSA (Circolare del 05.10.2004; Legge n 170 del 2010) prevede l’utilizzo degli strumenti dispensativi e compensativi di cui può usufruire il bambino o il ragazzo che presenta difficoltà di apprendimento. Le strategie compensative, didattiche o tecnologiche, “compensano” quindi sostituiscono o facilitano la prestazione che rientra nell’area deficitaria (lettura, scrittura, calcolo e memoria), rendendola maggiormente funzionale, esattamente come un paio di occhiali migliora i problemi di vista. Tali dispositivi non riducono la complessità del compito e possono essere usate durante le verifiche o gli esami. I principali sono libri digitali, calcolatrici, tabelle, formulari, schemi e mappe; programmi di videoscrittura con correttore ortografico; risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati); software didattici o app specifiche; computer con sintetizzatore vocale; vocabolario multimediale.

Le misure dispensative invece “dispensano” il bambino da alcune prestazioni come la lettura ad alta voce, il prendere appunti, la scrittura sotto dettatura, permettono la strutturazione di tempi personalizzati, come interrogazioni programmate, riduzione del carico di lavoro, tempi più lunghi nell’esecuzione di un compito e la valutazione dei compiti scritti avviene sulla base del contenuto e non della forma.

Dove lavora il tutor e come è possibile reperire tale figura?

Il Tutor può lavorare a domicilio intervenendo nell’ambiente di vita del bambino o presso studi professionali privati. Tale figura solitamente coopera con altri professionisti che si interessano di problematiche evolutive, quali psicologi, neuropsichiatri infantili, pediatri o con enti quali cooperative o associazioni, attraverso cui è possibile reperirne i contatti. Tuttavia, in rete vi sono registri e albi specifici in cui sono inseriti i nominativi dei singoli tutor altamente formati.

dott.ssa Deborah Feleppa, psicologa  

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