Il respiro rinfrescante

“Voi amate il mare, capitano? Sì! L’amo! Il mare è tutto. Copre i sette decimi del globo terrestre. Il suo respiro è puro e sano. È l’immenso deserto dove l’uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita accanto a sé. Il mare non è altro che il veicolo di un’esistenza soprannaturale e prodigiosa; non è che movimento e amore, è l’infinito vivente, come ha detto uno dei vostri poeti. Infatti, professore, la natura vi si manifesta con i suoi tre regni: minerale, vegetale, animale” (Jules Verne)

 

Introduzione

Sei al mare e boccheggi.

Sei venuto al mare per prendere un po’ di aria buona. Di aria fresca.

Ma fa caldo, tanto. E tu senti di non riuscire a respirare, della brezza neanche un lieve soffio.

Attendi che le ore passino portando con sé la speranza di un bel venticello.

Eh si, il tempo trascorre lento.

Il calore e la pressione corporea tendono salire, la mente diventa irrequieta e insofferente.

Cosa puoi fare in questa attesa? Lo Yoga può aiutarti, in particolare il Pranayama, per non perderti d’animo e ricevere il sollievo necessario a ristabilire la calma e la quiete.

Nella disciplina dello Yoga, infatti, si dà grande spazio allo studio delle tecniche di respirazione e alla modalità con cui è possibile gestire e espandere il respiro, tanto che si parla di “Pranayama” termine formato da Prana (fiato, respiro, vita, energia, forza) e da Ayama (lunghezza, controllo, espansione). Il suo significato è controllo ed estensione del respiro. Tale controllo si attua durante quattro fasi: inspirazione (puraka), pausa respiratoria dopo l’inspirazione (antara kumbhaka), espirazione (rechaka), pausa respiratoria dopo l’espirazione (bahya kumbhaka).

La pratica del Pranayama rafforza il sistema respiratorio, calma il sistema nervoso, la mente si libera e diventa un mezzo controllare i sensi, e predisporsi per Dhyāna (meditazione).

Dunque, respirare non serve solo a portare ossigeno, espellere anidride carbonica, eliminare rifiuti, pompare il sangue nei tessuti di tutto il corpo! Fin da piccoli ci hanno insegnato che “respirare” è l’atto che ci tiene in vita, mentre solo alcuni di noi hanno sviluppato da adulti la consapevolezza del proprio respiro e di quanto si possa lavorare attraverso di esso per avere benessere in qualsiasi momento!

Il respiro “Sitali” o “rinfrescante”

Una delle tecniche di respirazione più praticate tra gli studenti di Yoga, soprattutto nel periodo estivo, è quella del Sitali Pranayama.

Sitali è una parola sanscrita che letteralmente significa “piacevolmente fresco”. Tra i benefici di questa tecnica di respirazione si elencano i seguenti:

  • Rilassa i muscoli
  • Riduce la fatica
  • Disintossica
  • Abbassa la pressione
  • Abbassa la temperatura corporea

Alcuni studenti possono avvertire un sapore amarognolo in bocca dopo aver iniziato a praticare Sitali Pranayama ma… niente paura! Questo effetto è del tutto normale e compatibile con questa pratica, in quanto é il segnale che il corpo si sta disintossicando. Con la pratica regolare, il sapore diventerà dolciastro, e dunque anche i primi fastidi si dissolveranno.

Di seguito si riassumono le fasi della tecnica Sitali Pranayama in modo da poterla sperimentare comodamente a casa… o in riva al mare!

  • Mettiamoci seduti a gambe incrociate, schiena diritta, allunghiamo le bracce e posiamo il dorso delle mani sulle ginocchia, in modo che il palmo sia rivolto verso l’alto. Uniamo i polpastrelli di pollici e indici, lasciamo distese le altre dita. Occhi chiusi. Questa posizione è detta “sukhasana” (fig. 1)
  • Prendiamo consapevolezza del nostro respiro naturale

Fig. 1 – Postura durante la pratica di Sitali Pranayama

 

  • Arrotoliamo la lingua come a voler formare un tubo (arricciamola come quando eravamo bambini) (fig. 2)
  • Manteniamo la mandibola rilassata e gli occhi chiusi

Fig. 2 – Bocca e lingua durante la pratica di Sitali Pranayama

 

  • Inspiriamo lentamente e regolarmente dalla bocca, sentendo il passaggio di aria sul canale formato dalla lingua arrotolata
  • Rilassiamo e chiudiamo la bocca, tratteniamo il respiro per 1-2 secondi
  • Espiriamo lentamente dalle narici, svuotiamo i polmoni e attendiamo 1 secondo prima di iniziare un nuovo ciclo

E’ molto importante sentire la sensazione di freschezza della respirazione causata dal flusso di aria sulla lingua e nel palato. Iniziamo praticando 10 cicli e poi aumentiamo gradatamente, sempre senza esagerare!

La prossima volta che siamo al mare e ci sentiamo irrequieti perché fa troppo caldo, ovvero siamo in situazioni in cui sentiamo che la temperatura corporea si è innalzata… proviamo a respirare con la lingua arrotolata e a chiudere gli occhi.

Oltre a sentire immediatamente una frescura attraversare mente e corpo, sarà molto bello provare di nuovo la sensazione di quando eravamo bambini… giocavamo a fare la linguaccia e ci godevamo il momento presente!

 

Dott.ssa Loredana Pascarella – Insegnante di Yoga specializzata in Yoga Accessibile – Yoga per Bambini & Bisogni Speciali

 

Bibliografia

  • K.S. Iyengar, Teoria e pratica dello Yoga
  • Andrè Van Lysebeth, Pranayama. La dinamica del respiro

 

 

Sharing is caring!