Io sono bravissimo: lo Yoga nei Bambini e Adolescenti con Bisogni Speciali

Alessandro: uno studente di Yoga davvero Speciale

 Introduzione

Era quasi mezzogiorno quando ricevetti una telefonata da un numero che non conoscevo:

“Pronto sono Silvia e vorrei che mio figlio Alessandro iniziasse a fare Yoga”.

“Piacere signora… certo ma… come mai ha contattato proprio me?”

Da queste prime battute cominciò una lunga chiacchierata sfociata poi in una amicizia che dura ancora adesso, intatta. E dalla quale ciascuno degli individui coinvolti, come in una splendida Rete, trae beneficio e nutrimento per crescere. Perché Alessandro è un ragazzo speciale: testardo, gioioso, dotato di un formidabile intuito. Ma anche: pigro, strafottente, lunatico.

Insomma proprio un bel temperamento!

Quando li incontrai, un pomeriggio di due anni fa, Silvia mi raccontò della Sindrome di Sotos, una malattia rara descritta per la prima volta nel 1964; i bambini che ne sono affetti presentano crescita accelerata, età ossea aumentata rispetto all’età cronologica e ritardo nell’acquisizione delle principali tappe di sviluppo psicomotorio. Silvia mi spiegò, inoltre, che avere un figlio con una malattia rara significa essere genitori rari, il cui desiderio è quello di rendere i propri figli il più possibile autonomi e in grado di  approcciarsi alla realtà con fiducia e consapevolezza.

“Per Alessandro io ho deciso di fare un percorso integrativo alle terapie tradizionali: non solo psicomotricità e logopedia, ma anche lo Yoga perché sento che può sostenerlo nel suo percorso di crescita.  Mio figlio ha dieci anni… ci aiuti?”

Queste furono le parole di Silvia: ferme, compatte e dirette. Come dirle di no? Si trattava di mettere a frutto tutto ciò che avevo appreso in anni di studio e pratica personale, e di accogliere questa richiesta come una opportunità di crescita. Non solo per me, Silvia e Alessandro, ma per tutta la Comunità che – ancora oggi – vede la disabilità come un fattore limitante anziché come un talento da coltivare. Lo Yoga, disciplina millenaria che promuove il benessere psico-fisico dell’essere umano, sarebbe stato un valido strumento per la realizzazione di questo scopo!

Lo Yoga nei Bambini e Adolescenti con Bisogni Speciali

La pratica dello Yoga con i bambini e adolescenti con bisogni speciali, secondo il Metodo Madhya Yoga ideato dall’insegnante Ylenia Malti, unitasi alla neuropsichiatra infantile Aleksandra Matakovic Manca per la creazione di un percorso di formazione ad hoc, ha come presupposto la creazione della Relazione con lo Studente. Solo partendo da una base di fiducia, accoglienza, complicità, si può proseguire con il lavoro di tipo fisico, con l’obiettivo di equilibrare l’energia muscolare e l’energia organica.

Pertanto i primi incontri sono dedicati al pairing, quest’ultimo comprensivo non solo di avvicinamento allo Studente e creazione della relazione, ma anche di contatto e di interscambio con il genitore che, laddove non sia praticante di Yoga, risulta comunque protagonista assieme al figlio dei cambiamenti che la pratica apporterà – inevitabilmente – nelle loro Vite.

Stabilita la relazione, la pratica viene strutturata in classi con cadenza settimanale, della durata di circa 1 ora e trenta minuti, svolte in un ambiente adeguatamente predisposto denominato setting (Foto 1) e studiate dall’Insegnante per lavorare – di volta in volta – su uno specifico aspetto. Le lezioni di Yoga si svolgono, quindi, con modalità one to one, in modo che il lavoro sia mirato sulla persona e al fine di individuare i progressi e gli interventi da attuare, per rendere il percorso sempre focalizzato e produttivo.

Foto 1 – Il setting è una componente fondamentale (Centro Buona Idea, Caserta)

La pratica dello Yoga nei Bambini e Adolescenti con bisogni speciali (autismo, ADHD, disturbi del comportamento, malattie rare, paralisi cerebrale, sindrome di down, trauma, ecc.) ha molteplici benefici, tra i quali i principali sono:

– tonificazione del tessuto muscolare

– aumento dell’efficienza respiratoria

– riduzione dell’ansia e migliore qualità del sonno

– riequilibrio della struttura ossea e dei livelli di energia

– massaggio degli organi interni

-aumento della frequenza e della qualità della condivisione

– normalizzazione della funzione gastrointestinale

– riequilibrio della funzione endocrina

– miglioramento delle funzioni escretorie- miglioramento della coordinazione occhio-mano

– riduzione dei tempi di reazione.

Il percorso di Yoga in generale è rivolto sia ai Bimbi che agli Adolescenti ed è:

– finalizzato all’ascolto del bimbo

– mirato al potenziamento del suo essere speciale

– condotto in armonia con eventuali altri percorsi in atto

– pensato in spirito di piena accoglienza del suo nucleo familiare.

Sono ormai numerosi gli studi scientifici, pubblicati su riviste accreditate, che attestano l’efficacia della pratica dello Yoga quale complemento alle terapie mediche tradizionali: nelle scuole e nei centri medici di tutto il mondo non è raro venire a conoscenza che i pazienti hanno l’opportunità di ricevere il supporto di questa disciplina per progredire nel cammino di guarigione.

Struttura della pratica con Alessandro

La pratica con Alessandro è stata svolta presso il Centro “Buona Idea sito in Caserta. Alessandro è un ragazzo con un carattere estremamente forte e caparbio. Già dai primi incontri dedicati al Pairing, era evidente che avrebbe fatto solo ciò che desiderava fare e solo quando voleva lui. Dotato di una grande capacità intuitiva, ha sempre compreso immediatamente i lavori che gli venivano proposti, ma spesso li eseguiva in tempi successivi e solo dopo aver esaurita l’attenzione che dedicava ad altro. Infatti,  durante le prime lezioni, l’attenzione era prevalentemente rivolta alla mamma, all’orologio, ai nonni, ai quaderni, ai giocattoli. Date queste premesse, il lavoro è stato strutturato in fasi progressive a partire da asana (posizioni) molto semplici presentate in forma di gioco ad imitazione di elementi della natura come la posizione dell’Albero (Foto 2) fino al rilassamento attraverso ascolto di mantra per tempi gradatamente più lunghi.

Foto 2 – La posizione dell’Albero va assistita alle spalle dello studente: qui il suo sorriso era troppo bello per non guardarsi negli occhi

Inoltre è stato dedicato molto tempo al coordinamento dei movimenti tra di loro, e dei movimenti con il respiro (Foto 3).

 

 

 

 

 

Foto 3 – Alessandro si cimenta nella respirazione addominale (Centro Buona Idea, Caserta)

Risultati della pratica con Alessandro

Dopo più di un anno di pratica lo studente Alessandro faceva il suo ingresso in classe chiedendomi “Facciamo yoga?”. Non chiedeva più della mamma e domandava solo sporadicamente “Che ore sono?”, eseguiva intere sequenze di posizioni con entusiasmo e senza distrazioni, superando la sua proverbiale pigrizia. Alessandro suonava da solo la campana tibetana e recitava il mantra di apertura e chiusura della classe. Era in grado di svolgere in autonomia alcuni asana e ne ricorda i nomi. Gli piacevano gli esercizi di respirazione e li  memorizzava velocemente.

Alessandro si è dimostrato uno studente di Yoga brillante e ne era consapevole: quando eseguiva correttamente un asana, egli diceva a se stesso “Io sono bravissimo!”, con incremento della fiducia e dell’autostima.

“Ale ha fatto entrare lo Yoga nella sua vita e oggi termina il suo primo anno da yogi.
Ha avuto la fortuna di essere accolto, preso per mano e accompagnato passo dopo passo, rispettando i suoi tempi e la sua persona. Ed eccoci qui con il suo attestato, a segnare una tacca importante nel suo cammino di crescita!”
racconta Silvia senza nascondere la sua commozione quando Alessandro ha ricevuto il suo Diploma di piccolo Yogi (Foto 4).

Foto 4 – La gioia di Silvia per Alessandro che riceve il Diploma

Oggi Alessandro frequenta la scuola media e nel tempo libero si dedica al basket, in effetti la palla è stata sempre una sua passione! Il percorso Yoga si è, per ora, interrotto in quanto l’ingresso nell’età dell’adolescenza ha comportato per lui un cambiamento negli interessi e ha deciso – in piena autonomia – di utilizzare l’esperienza appresa con la pratica dello Yoga in altri ambiti, non ultimo quello scolastico e sportivo. Insieme alla mamma Silvia, sono rappresentanti dell’associazione nazionale ASSIGULLIVER che ha per scopo la promozione sociale all’assistenza e alla tutela dei diritti civili dei malati con sindrome di Sotos, al miglioramento della qualità della vita, alla tutela dei diritti civili e all’integrazione sociale delle persone che ne sono affette, sia in età evolutiva che adulta, e delle loro famiglie.

Il cammino fatto da Silvia e Alessandro attraverso lo Yoga, dimostra che essere speciali significa – anche per queste persone – coltivare il proprio talento e l’autodeterminazione, che implica la possibilità di decidere della propria vita secondo i desideri del cuore. Tutta la Comunità (genitori, insegnanti, amministratori pubblici, operatori sanitari, ecc.) ha il compito di accogliere queste risorse e nutrirle, ricordando che ognuno di noi ha un compito – piccolo e grande – in questa Rete.

 

Dott.ssa Loredana Pascarella –Insegnante di Yoga – Specializzata in Yoga per Bambini e Adolescenti con bisogni speciali

Sharing is caring!