La connessione che cura

Se corri troppo per il mondo non hai il tempo di sentire la consistenza della terra che hai sotto i piedi  (Roberto Cotroneo)

Introduzione

E’ tempo di connessione, di rete mobile e sguardo fisso sullo schermo. Di un segnale debole, di una parola scritta in fretta, di un sorriso stilizzato con una faccina.

E’ tempo di tornare a casa e scrivere un diario, quello elettronico, di scattare una foto quando esci con gli amici. Non è venuta proprio bene ma avrà successo, dai!

In fondo – in fondo – senti che a casa non sei davvero tornato. Smarrito nel labirinto dei pixel, chiudi gli occhi e fai fatica a rilassarti. Così esci a fare una passeggiata e ti ritrovi immerso in un bosco: il verde è vivo, la luce è quella del sole, i suoni non sono i “bip” delle notifiche ma il fruscio delle foglie, il calpestio dei piedi sul suolo, il cinguettio degli uccelli.

Ora si che sei a casa!

Le piante : un network vivente

La rete naturale (network) che collega tutti gli esseri, compresi noi esseri umani, è sotto i nostri piedi e può essere paragonata alla Rete Internet: forse non tutti sanno, infatti anche le piante utilizzano una rete per comunicare fatta di fili, di molecole, di segnali biochimici che permettono il transito di acqua e minerali, ma anche di messaggi indispensabili alla sopravvivenza.

In botanica si definisce “micorriza” la partnership tra i funghi e le radici delle piante, e le più recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato che circa il 90% delle piante terrestri hanno simbiosi reciprocamente vantaggiose con i funghi: le piante forniscono ai funghi cibo e i funghi aiutano le piante attraverso fornendo le sostanze nutrienti e rafforzandone il sistema immunitario attraverso la produzione di prodotti chimici difensivi. Le micorrize, inoltre, collegano fra di loro piante che possono essere anche molto distanti: una vera e propria Rete Internet Globale!

E le piante attraverso la evapo-traspirazione, regolano il clima globale e offrono un servizio a tutta la comunità.

Avresti mai pensato che le piante sono esseri così speciali?

Da un punto di vista energetico le piante rappresentano un modello di riferimento: esse ci insegnano a stare in ciò che siamo, allineandoci secondo la nostra natura e anima, non desiderando altro che diventare ciò che siamo. Durante la nostra pratica di Yoga possiamo ispirarci alle piante per lavorare, ad esempio, sul I chakra: le piante hanno radici, più o meno profonde, che permettono di espandersi con forza verso il cielo, rendendosi disponibili per gli animali e contribuendo alla vita di numerosi esseri (foto 1). Le piante ci insegnano a entrare in contatto con la nostra linfa interiore per trovare la nostra forza e ci dimostrano quanto sia  importante radicarci sulla terra con fermezza, essendo questo il presupposto per evolvere la nostra parte spirituale e sottile.

Foto 1 –  Lavoro di radicamento durante una classe di yoga (fonte: pagina FB kundaliniyogaallareggia)

 

Ma quali sono i benefici della pratica Yoga immersi nella Natura?

Possiamo praticare Yoga in qualsiasi luogo in cui ci sentiamo a nostro agio, ma il contatto con gli spazi naturali ci consente di amplificarne gli effetti. Infatti, già nella nostra vita quotidiana tendiamo a trascorrere molto tempo in ambienti chiusi, per cui appena possibile non resistiamo al richiamo della natura e andiamo a sederci in riva al mare, a fare passeggiate nei boschi, a esplorare piccole e grandi vette montuose.

Allora perché non associare questi momenti da passare all’aria aperta con la pratica degi asana e della meditazione?

I principali benefici sono:

– incremento funzionalità respiratoria

– attivazione circolazione sanguigna

– allineamento posturale

– flessibilità muscoli e articolazioni

– contatto con le emozioni

– senso di connessione con l’Universo

I momenti migliori per praticare Yoga, anche all’aperto, sono le prime ore del mattino e il tramonto: durante le ore mattutine la luce è dolce e l’aria è più pura; al tramonto, la luce è magica e il corpo rilassato. Inoltre è importante indossare abiti comodi, realizzati in fibre naturali quali il cotone, la canapa e il lino, o comunque tessuti che lasciano il corpo libero di respirare Poichè gli asana prevedono spesso di mantenere la stessa posizione per alcuni minuti è inoltre fondamentale scegliere spazi con possibilità di ombra.

Praticare Yoga immersi nel verde: l’esempio della Reggia di Caserta

Il Parco della Reggia di Caserta con i suoi viali alberati, i sentieri, le fontane, i giardini, è stato il luogo ideale per praticare Yoga, ritrovare equilibrio e vitalità, e vivere uno stato di benessere che persiste anche nei giorni successivi alla pratica. Nelle giornate di sabato 21 e domenica 22 Settembre 2019 dalle ore 9.00 alle 17:30, l’AICS Napoli (Associazione Italiana Cultura e Sport) e la Reggia di Caserta, hanno organizzato la terza edizione dell’evento “Kundalini Yoga alla Reggia”  dal titolo “Vivi verde pensa verde”, durante il quale, coloro che accederanno al Parco e al Giardino Inglese, potranno partecipare gratuitamente ad una ricchissima gamma di attività. Chiunque, dai semplici curiosi agli appassionati di yoga e discipline del benessere, potrà sperimentare l’efficacia di insegnamenti antichissimi e preziosi che facilitano il rilassamento, conferiscono flessibilità al corpo e armonizzano la sfera emotiva. In particolare gli insegnanti si lasceranno ispirare, nelle loro pratiche, dalle qualità del mondo delle piante, indiscusse protagoniste del magico scenario del Giardino Inglese.

Il programma prevede percorsi di pratica yogica come Lezioni Yoga per adulti, Breathwalking (yoga camminato), lezioni di Yoga Bimbi e Family, Yoga in gravidanza, Meditazioni in movimento, Shakti dance, Coro mantra, Bagno di Gong,  Seminari sul rapporto piante/yoga/energia verde.

Le attività termineranno con una  Meditazione Finale (foto 2). Chi vi ha partecipato, nelle scorse edizioni,  riferisce di aver vissuto una meravigliosa avventura, una sorta di viaggio nel “Paese delle Meraviglie” attraverso cui ha appreso l’arte dello “stare” affidandosi all’intelligenza sottile e all’intuito.

E allora cosa aspetti a iniziare anche tu questo viaggio?

 

                    Foto 2 –  Rilassamnto e Meditazione finale
                    (fonte: pagina FB kundaliniyogaallareggia)

 

Dott.ssa Loredana PascarellaInsegnante di Yoga – specializzata in Yoga Accessibile  Yoga per Bambini & Bisogni Speciali

 

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