La fame : nutrirsi di pancia, mangiare con la mente

“Quando sento di voler mangiare?. Può sembrare una domanda che richiederà una semplice e lineare risposta che si potrebbe riassumere, nella convinzione collettiva: “Mangio quando ho fame”. Ma cos’è la fame? Sono sicura che hai pensato direttamente alla tua pancia, allo stomaco che brontola.

Ma sei sicuro che sia solo la pancia ad avere fame?

II comportamento alimentare, inteso come le azioni che vanno dalla ricerca di cibo, al suo consumo, l’assunzione e infine il fermarsi nel mangiare, è regolato da un complesso sistema di controllo del corpo, una rete di comunicazioni che vede due grandi protagonisti: la MENTE e la PANCIA!

Che ruolo ha la mente nella sensazione di fame?

Il grande centro di controllo che ci spinge a decidere quando mangiare, cosa scegliere e quanto volerne è nella tua testa: l’ipotalamo. L’ipotalamo è una struttura presente nel cervello e contiene i centri di controllo della fame e della sazietà, e a decidere quale dei due si attivi o meno è il tratto gastrointestinale.

Da dove arrivano i segnali di fame-sazietà alla mente?

Si parla di asse ipotalamo-enterico: è l’insieme dei meccanismi di regolazione del comportamento alimentare che dipendono dai segnali prodotti dal tratto gastrointestinale, diretti verso l’ipotalamo. È un controllo “viscerale”, che dipende dalla tua pancia. Sto parlando però di un controllo a breve termine dello stimolo di fame.

In realtà, è coinvolto anche il tessuto adiposo, nel controllo a lungo termine del peso e del comportamento alimentare, ma ne parleremo in un prossimo articolo.

Stomaco, intestino e fegato producono sostanze di comunicazione, gli ORMONI, in risposta alla composizione del pasto (ossia al quantitativo di grassi, proteine e carboidrati), al digiuno, ed inviano segnali, mediante il NERVO VAGO, all’ipotalamo, per stimolare i centri di controllo del comportamento alimentare.

Perché HO FAME?

Il segnale di fame avviene attraverso tre stimoli “periferici”:

  1. carenza di nutrienti nel sangue: quando i nutrienti in circolo iniziano ad essere pochi (magari durante un digiuno troppo prolungato o un pasto povero di nutrienti), il fegato, dotato di chemio-recettori, rileva la loro concentrazione e invia il segnale al cervello attraverso il nervo vago.

RICORDA: quando si parla di carenza nutrizionale, si intende sia dal punto di vista di energia (dunque calorie mancanti), sia strutturale/funzionale (quando un pasto manca di nutrienti, come proteine/grassi). Lo stimolo di fame più potente avviene con l’ipoglicemia, ossia quando nel sangue gli zuccheri sono sotto il valore fisiologico. Questo avviene costantemente quando si prediligono pasti ricchi di carboidrati.

  1. lo svuotamento gastrico causa contrazioni ritmiche, uno stimolo meccanico che aumenta di intensità col prolungarsi del digiuno (il famoso “stomaco che brontola”), ed inibisce il nervo vago, inviando un segnale di bisogno di apportare nuovo cibo al corpo.
  2. la produzione di una enterochina da parte dello stomaco, la GRELINA, quando inizia a svuotarsi e aumenta con l’aumentare delle ore di digiuno.

Una caratteristica fondamentale della grelina è che stimola la fame in modo dose-dipendente: vuol dire che più sei a digiuno, o a dieta eccessivamente restrittiva dal punto di vista calorico, più grelina viene prodotta, che stimola in modo continuo la mente a ricercare una quantità sempre maggiore di cibo.

Cosa succede alla mente?

L’ipotalamo, ricevuto il segnale dal nervo vago, produce un mediatore, il neuropeptide NPY, che aumenta il senso di fame, stimalando l’impulso di una fame “nervosa”, verso il consumo di alimenti ricchi di nutrienti (carboidrati e grassi). Come abbiamo accennato prima, lo stimolo della grelina è in aumento in condizioni di digiuno o carenza (parliamo di situazioni intese come stress per il corpo): quando l’ipotalamo produce grandi quantità di NPY, si induce un comportamento di iperfagia (consumo eccessivo di cibo), ed invia segnali anche al tessuto adiposo, inducendolo ad aumentare le riserve di grasso.

Questa descritta è solo una piccola parte della rete di regolazione del tuo senso di fame.

Cosa puoi imparare da questo?

Il segnale di fame del tuo corpo è un segnale che non va ignorato, anche se sei intenzionato a seguire un percorso di dimagrimento: avere fame, non sentirsi nutriti, indica una carenza che il corpo legge come stress e “necessità” ad aumentare i depositi di grasso.. quindi, otterresti il risultato opposto. Evita di creare un’alimentazione che non segua i tuoi bisogni fisiologici, affidati sempre ad un professionista: saprà aiutarti a riconoscere questi segnali e ad equilibrarli.

Bibliografia: “Principi di psicobiologia della nutrizione e dello stress” Innocenti – Pruneti

Dott.ssa Lucia Palmieri – Biologo nutrizionista, esperta in Bioendocrinologia e medicina di segnale

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