La Vitamina D3 (colecalciferolo) è prodotta dalla cute a partire dal 7-deidrocolesterolo in seguito ad irraggiamento solare. Può essere assunta con la dieta, sotto forma di vitamina D2 o ergocalciferolo in alimenti di origine vegetale e di vitamina D3 in alimenti di derivazione animale. É una vitamina liposolubile che viene rapidamente assorbita a livello duodenale e digiunale ed immagazzinata nel tessuto adiposo dal quale si libera in piccole quantità per essere immessa nel circolo sanguigno.
La vitamina D è da considerarsi un vero e proprio ormone ad azione ubiquitaria sintetizzato in gran parte dall’organismo.
Subisce due idrossilazioni, a livello epatico e renale, che la rendono biologicamente attiva.
La regolazione della sintesi della vitamina D è legata soprattutto ai livelli sierici di calcio; bassi livelli di calcio stimolano l’aumento dell’ormone paratiroideo (PTH) che a sua volta induce una maggiore formazione della vitamina.
A livello dei tessuti la vitamina D si lega al suo recettore steroideo ed agisce direttamente a livello del DNA attivando o bloccando la trascrizione di determinati geni. Il ruolo principale della vitamina D è quello di aumentare l’assorbimento intestinale di calcio con incremento dei canali del calcio e della proteina legante il calcio.
Oltre a regolare il metabolismo del calcio e ad assicurare un adeguato apporto la Vitamina D svolge anche funzioni non classiche:
– regola la produzione di renina e funzione endoteliali (alcuni studi dimostrerebbero che l’ipovitaminosi D correli con un aumento del rischio cardiovascolare);
– potenzia la secrezione insulinica e modula l’insulino-resistenza;
– esercita un’azione antiproliferativa su cellule sane e tumorali;
– controlla il sistema immunitario e la risposta alle infezioni.
A proposito del Sistema Immunitario la vitamina D è parte integrante dei processi immunitari: modula sia l’immunità innata che quella adattativa.
Potenzia l’effetto antimicrobico incrementando le capacità fagocitiche delle cellule deputate alla difesa innata quali macrofagi e monociti.
Limita gli effetti infiammatori dovuti ad un’eccessiva risposta dell’immunità innata, controllando risposte autoimmunitarie. Stimola i linfociti T regolatori (Treg) tipicamente antiinfiammatori.
La vitamina D influenza anche l’immunità adattativa con l’inibizione della proliferazione linfocitaria e il rilascio di citochine pro-infiammatorie (IL2; IFNϒ, TNFα) stimolando la produzione di molecole anti-infiammatorie (IL-4-; IL-10). La vitamina D ha anche effetti antiproliferativi dei linfociti B, inibizione della differenziazione a plasmacellule, induzione all’apoptosi e riduzione sintesi anticorpale.
Appare dunque evidente che la vitamina D è in grado di intervenire nei processi di regolazione del sistema immunitario. Numerose evidenze ne incoraggiano il ruolo terapeutico al fine di controllare malattie infiammatorie croniche, allergiche o autoimmunitarie.
Dott.ssa Loredana Della Valle – Immunologa ed Allergologa