Il ritorno a scuola è alle porte; l’inizio rappresenterà un momento importante per allievi e insegnanti, che cominciano un percorso in presenza, dopo numerosi intervalli di DAD e annessi e connessi sfavorevoli delle video lezioni.
Il ritorno tra i banchi richiederà il rispetto di alcune regole, ormai, ben conosciute; regole che impongono l’uso della mascherina in ambienti al chiuso e in presenza di altre persone. Mascherine che stanno rappresentando un “ostacolo” a chi la voce la usa per lavorare: i cosiddetti professionisti della voce, tra cui è impossibile non menzionare gli INSEGNANTI.
Nell’ambito delle discipline artistiche, come il canto e la recitazione, la parola prevenzione e cura della voce sta acquisendo sempre più, maggior rilievo, mentre molto spesso viene sottovalutato l’aspetto vocale nell’ ambito della scuola.
Negli ultimi tempi sempre più insegnanti, di ogni ordine e grado (scuole materne, elementari, medie e istituti superiori) intraprendono un percorso riabilitativo logopedico, per problemi legati alla voce; giungono in osservazione con diagnosi di DISFONIA ORGANICA E FUNZIONALE, dopo aver effettuato una visita specialistica foniatrica o otorinolaringoiatra.
La prima domanda che pongo loro è: sei consapevole della tua voce, come strumento per insegnare in classe?
Naturalmente lascio immaginare a voi la risposta.
L’insegnante viene considerato uno tra i principali professionisti della voce, perché oltre alle competenze e alle conoscenze, legate alla disciplina di docente, ha bisogno della propria voce, come strumento per coinvolgere e trasmettere il proprio sapere. Non sottovalutiamo il potere che può avere una voce sana, integra, “consapevole”, soprattutto in un contesto lavorativo.
Vediamo insieme quali sono i fattori di rischio per la voce degli insegnanti:
- Parlare in un ambiente con inadeguatezza acustica, come le aule scolastiche, in cui si percepisce l’eco e i rumori di fondo
- Parlare molte ore, senza pause
- Ambiente polveroso, dato dalla presenza del gesso
- Ridotta ventilazione
- Rumori esterni, dato dalle altre classi e corridoi
- Basso tasso di umidità
- Utilizzare la voce con eloquio veloce ed elevate intensità per mantenere alta l’attenzione in classe
- Condizioni di stress dell’insegnante, impegnato a gestire il gruppo classe
- Inadeguata tecnica di respirazione
- Uso prolungato della mascherina
Come si può intervenire per garantire una tutela della voce, senza andare in incorrere, durante l’anno accademico, a repentini cali di voce (afonia) o alterazioni organiche, come formazione di noduletti alle corde vocali, che determinano l’insorgenza della disfonia come sintomo principale? Tutto ciò compromette, anche la qualità dell’insegnamento, oltre la salute dell’insegnante.
Sarebbe opportuno creare degli iter formativi in cui garantire la conoscenza e tutela della voce, per guidare la figura dell’insegnante alla scoperta e all’uso corretto del proprio strumento vocale. Ciò garantirebbe un efficacia anche contro giorno di assenze del personale scolastico, per motivi legati alla salute della voce.
Sarebbe opportuno rivolgersi ad uno specialista del settore, come il foniatra o l’otorinolaringoiatra, in caso dell’insorgenza e persistenza di sintomi come: raucedine, afonia, tensione muscolare a livello del collo e difficoltà a parlare con un ritmo continuo.
Sarebbe opportuno iniziare con una buona idratazione la giornata lavorativa, mediante l’assunzione di acqua o bevande tiepide, che garantiscono un supporto al nostro apparato vocale, soprattutto dato dall’uso prolungato della mascherina. È opportuno bere anche durante la lezione; bastano dei piccoli sorsi.
E’opportuno rivolgersi ad un logopedista per garantire un percorso integro e integrale sulla conoscenza del proprio apparato vocale, perché è fondamentale sottolineare come i veri padroni della nostra voce, siamo NOI.
Buon inizio scolastico a coloro che svolgono questa bellissima professione: TRASMETTERE SAPERI!
Dott.ssa Marianna Pisciotta – Logopedista