Ogni anno, nel mese di maggio, in occasione della settimana mondiale della tiroide, si organizzano eventi di sensibilizzazione e di prevenzione per eseguire controlli di screening alla tiroide. Comprendiamo allora insieme cos’è la tiroide e perché è così importante, definita ghiandola della vita, proprio a sottolineare il suo ruolo fondamentale per il funzionamento completo del corpo.
Che cos’è la tiroide?
La tiroide è una ghiandola endocrina, posta al centro del collo, con una caratteristica forma a farfalla (diventata simbolo della prevenzione delle malattie che coinvolgono tale ghiandola).
Perché è importante?
La tiroide è il centro di un equilibrio ormonale e metabolico complesso per il nostro organismo in ogni momento della vita, dai processi di crescita, alle interconnessioni con gli altri distretti ormonali, in relazione anche con organi come intestino e fegato.
In che modo agisce?
Attraverso la produzione degli ormoni tiroidei T3 e T4, la tiroide modula il consumo di energia del nostro corpo, che equilibra funzioni secondarie allo stimolo tiroideo. La secrezione degli ormoni tiroidei è regolata dal centro degli assi ormonali, l’ipotalamo, che codifica i segnali derivanti dalle altre parti del corpo e ne invia altri secondari. Qui è la giusta chiave di lettura: quando l’ipotalamo riceve segnali di squilibrio, ne crea altri, generando risposte metaboliche-ormonali ai principali assi da esso regolati (tiroide, sistema immunitario, gonadi…), determinando così malattie.
In che modo questo equilibrio dipende dalle scelte alimentari?
Come influenzano le funzionalità tiroidea?
La chiave di lettura sta nel grasso corporeo: non tutti sanno che il grasso svolge la funzione di ghiandola, produce ormoni in base a ciò che mangiamo! In particolare, la leptina, potente ormone del tessuto adiposo che invia segnali di comunicazione al cervello del nostro senso di sazietà e regola i segnali da inviare alla tiroide mediante l’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide.
Come dovrebbe essere la propria alimentazione per star bene?
La tiroide richiede un segnale di leptina costante nel tempo. Svolgere le sue funzioni in modo efficiente richiede un nutrimento che deve essere apportato con:
- Un alimentazione con apporto di calorie equilibrato (si parla di normo-caloricità);
- Una quota di proteine bilanciato al nostro fabbisogno giornaliero;
- Attività fisica costante;
Sono i requisiti necessari per l’attivazione e l’omeostati degli assi metabolici-ormonali.
Perché allora mangiare poco, seguendo una dieta ipocalorica, in realtà non è salutare?
La metafora che utilizzo sempre con i miei pazienti rende molto l’idea: “la sua tiroide è come il motore di un automobile, al mattino viene messa in moto ma aspetta il pieno di carburante per poter affrontare, allo stesso andamento e senza fermarsi, i numerosi km da percorrere. Allora, se lei continua a mangiare a metà, nutrizionalmente incompleto o sporco, come può la sua tiroide funzionare in modo efficiente?”.
Questo ha un significato ben preciso: quando si è in stato di malnutrizione, la leptina non viene secreta in modo regolare e il segnale all’ipotalamo sarà scarso, oppure, in caso di obesità importante e prolungata, si genera resistenza recettoriale leptinica. A questi segnali, la tiroide risponde riaddattandosi, manifestando un calo di sintesi ormonale.
Cosa succede se questo equilibrio viene alterato?
Ipertrofia tiroidea, ipotiroidismo, noduli tiroidei, ipertiroidismo, sono tutte condizioni patologiche che hanno origine da questi squilibri metabolici. Ognuna di queste disfunzioni vanno analizzate da un professionista medico e, per ogni condizione alterata, l’alimentazione può essere un ottimo alleato!
Piccola premessa: ogni consiglio nutrizionale va contestualizzato alla persona e alla patologia tiroidea presente, perché esso rappresenta una vera e propria terapia.
Dott.ssa Lucia Palmieri – Nutrizionista