In questi giorni sentiamo parlare tantissimo di vaccini ed in particolare del vaccino anti COVID che parte della popolazione sta iniziando a ricevere, e grazie al quale riusciremo pian piano ad uscire da questa lunga fase di emergenza internazionale. Ma cerchiamo di capire perché sono così importanti i vaccini e soprattutto perché alcuni di questi è importante eseguirli prima di una gravidanza o in programmazione della stessa.
Cos’è un vaccino e come agisce?
Il vaccino rappresenta uno degli strumenti di prevenzione più efficaci che abbiamo nei confronti di alcune malattie. Si tratta di preparati biologici che contengono il virus vivo attenuato o inattivato, che una volta somministrato nel nostro organismo provoca una risposta immunologica simile a quella causata dall’infezione naturale, senza però determinare la malattia e le sue complicanze. Il sistema immunitario diventa poi in grado di ricordare quali microrganismi estranei hanno attaccato il nostro corpo in passato e di rispondere velocemente ad essi, così da poterci proteggere nel caso in cui veniamo a contatto con quel tipo di virus.
Perché alcuni vaccini vanno somministrati in previsione di una gravidanza?
Ci sono delle malattie infettive per le quali è possibile e necessario proteggersi in previsione di una gravidanza, proprio attraverso le vaccinazioni.
Si tratta in particolare delle vaccinazioni nei confronti di morbillo-parotite-rosolia e della varicella, essendo queste malattie che, se contratte durante una gravidanza (ancor di più se nei primi mesi), rappresentano un rischio elevato per il nascituro, provocando aborto o gravi malformazioni fetali.
Questi due tipi di vaccini non posso essere però somministrati durante la gravidanza, per cui diviene necessario effettuare prevenzione in previsione di essa. Come suggerisce il Ministero della Salute infatti, è opportuno che le donne che intendono programmare una gravidanza siano informate della necessità di posticiparla di un mese dopo la vaccinazione.
Esistono vaccini che si possono somministrare durante la gravidanza?
La gravidanza non rappresenta una controindicazione assoluta alle vaccinazioni. Non esistono infatti evidenze che dimostrino un rischio fetale legato alla vaccinazione della gestante con vaccini a microrganismi inattivati o con tossoide. Anzi, la presenza di anticorpi nel neonato, dovuta al passaggio attraverso la placenta, protegge il bambino nelle prime settimane di vita, quando il suo sistema immunitario è ancora immaturo.
In linea di massima sono sconsigliate quindi le vaccinazioni con virus vivi attenuati come appunto morbillo-parotite-rosolia e varicella, che come abbiamo visto vanno somministrate prima di programmare una gravidanza.
Sono invece raccomandate vaccinazioni che contengono virus inattivati o con altre sostanze antigeniche, come la vaccinazione contro difterite, tetano, pertosse (dTpa) da eseguire tra la 27° e la 36° settimana di gestazione e ad ogni gravidanza, e la vaccinazione anti-influenzale da eseguire in qualsiasi epoca della gravidanza.
E per il COVID?
Riguardo invece al vaccino anti-COVID, argomento di discussione di questi giorni in particolare, l’Istituto Superiore di Sanità, grazie al lavoro delle diverse società scientifiche del settore, indica che al momento le donne in gravidanza e in allattamento non sono un target prioritario dell’offerta della vaccinazione in questione. Tuttavia, essa potrebbe essere presa in considerazione per le gestanti che sono ad alto rischio di complicazioni gravi da covid, dopo un’attenta valutazione dei sanitari che la assistono.
Sicuramente con il tempo avremo delle informazioni maggiori su vaccinazione anti-covid e gravidanza, nel frattempo è sempre necessario rivolgersi allo specialista che valuterà il caso specifico.
Se stai programmando una gravidanza però, ricorda di valutare la possibilità di proteggerti da malattie come morbillo, parotite, rosolia e varicella, attraverso una semplice vaccinazione sicura ed efficace.
Ostetrica Erika Petrozzi